Ricordi & Balocchi

 

DSCN2375Per chi diffida dei tuttologi del collezionismo eterogeneo e desidera professionalità e competenza nel campo specifico delle bambole e giocattoli d’epoca, può contare a Milano sul delizioso negozio-laboratorio Ricordi & Balocchi di Giorgio Crippa ed Elfriede Buhler che, vera rarità nel suo genere, si occupa esclusivamente dei nostri vecchi compagni di gioco in tutte le loro possibili rappresentazioni dalla fine dell’800 agli anni ’60.

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Mercoledì 18 Settembre 2013
Le bambole MIGNONNETTES

Terza Parte

…E LE ALTRE: "LILLIPUZIANE E MINUSCOLE"

di Bettina Zarino


Bambolina in biscuit tedesca alta 9 cn 1890Tra le tante “mignonnette” tutte in biscuit, quelle che misuravano meno di 8 cm portano dei nomi assai significativi: lillipuziane o minuscole.
Le “lillipuziane”, considerate un prodotto francese, sebbene fossero fabbricate con tutta probabilità in Germania, venivano assemblate e vestite solo secondo la moda parigina; fanno la loro prima comparsa nel 1912 su un catalogo della S.F.B.J.  Indubbiamente la produzione di queste bamboline sembra, invece, sia stata tanto francese che tedesca, proprio per i modelli degli abiti e dei loro costumi riconducibili a priori alle tradizioni dei due paesi.

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Mercoledì 11 Settembre 2013
Le bambole MIGNONNETTES

Seconda Parte
LE PERFETTE MIGNONNETTES TEDESCHE

di Bettina Zarino

 

Coppia di Mignonnette tedesca in biscuit in costume 20 cm - Asta Theriault

Sempre attenti alle novità e alla richiesta del pubblico, i tedeschi non ci misero molto a notare il successo crescente delle “Poupées di poche” francesi e ad investire in questo mercato di cui erano stati i promotori con i “baigneurs” (bagnanti) e le “poupées de maison de poupées” (bambole per casa di bambole). Non potevano immaginare che lo spirito inventivo dei francesi potesse trasformare in così poco tempo, questo banale giocattolo in un piccolo oggetto di arte in miniatura.

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Mercoledì 04 Settembre 2013
Le bambole MIGNONNETTES

Prima Parte

LE ELEGANTI MIGNONNETTES FRANCESI

di Bettina Zarino

 

Mignonnette francese in biscuit

Il termine “mignonnette” è di origine francese e deriva dalla parola “mignon” che designa qualunque oggetto di piccola taglia; diventerà, a partire dal 1875, il nome adottato per tutte quelle bambole tascabili o bambole in miniatura, interamente realizzate in porcellana o biscuit e che si affermeranno in seguito in particolare grazie alla rivista “La Poupée Modèle”.

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Giovedì 18 Luglio 2013
Le simpatiche Flatsy Dolls

di Bettina Zarino

SanderLe Flatsy Dolls sono particolari bambole piatte prodotte dalla Ideal Toy Company tra il 1969 e il 1973, progettate da Hank Kramer e divenute oggigiorno delle bambole da collezione.

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Mercoledì 15 Maggio 2013
Un nobile gioco: la macchina da cucire

Di Bettina Zarino

008-Macchina-da-cucire-16-cm-circa

 

Nell’Ottocento, ad ogni ragazza di buona famiglia, le era stata insegnata la nobile arte del ricamo e del cucito. A tale scopo erano stati realizzati delle splendide scatole in legno con belle decorazioni, riempite con tessuti, fili di vari colori, forbici, aghi, ditale e tanti altri accessori, oltre a delle piccole bambole in pregiata porcellana per bambine che, in questo modo venivano spronate a realizzare dei vestitini per esse. Alcune di queste scatole erano provviste anche di una macchina per cucire giocattolo, ma in grado di fare una catena di punti.

 

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Giovedì 18 Aprile 2013
Le cucine economiche

008-Cucina-economica-by-ditta-Marklin-del-1910di Bettina Zarino

 

Fin dalla sua nascita, la cucina economica cattura l’interesse dei fabbricanti di giocattoli e in breve tempo, entra a far parte degli accessori delle case di bambola e dei giochi per bambine, diventando uno degli accessori più desiderabili.
Quasi tutti i fabbricanti e gli artigiani arriveranno a realizzare più o meno uno stesso modello di cucina, che si differenzia solo in qualche piccolo dettaglio. Per esempio, per alcuni il nuovo tipo di focolare era coperto con una superficie piana, sulla quale venivano collocate pentole, casseruole e tegami, mentre altri vi creano degli incavi nei quali inserire i recipienti. Il primo tipo di cucina è quello che si diffuse maggiormente in Germania ed è quello che più frequentemente ammiriamo nelle numerose cucine in miniatura conservate nelle principali collezioni e nei musei tedeschi.

 

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Mercoledì 20 Febbraio 2013
Ledraplastic

di Bettina Zarino

1fotoNel 1962 fa la sua apparizione a Osoppo (Ud) la ditta Ledraplastic che fabbricava pupazzi di gomma su licenza della Walt Disney Company. Inizia così la grande produzione in serie dei pupazzi in gomma, in formati diversi e la maggior parte con fischietto, distribuiti poi nei migliori negozi di giocattoli tra gli anni Sessanta e Settanta.

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Lunedì 14 Gennaio 2013
Collezionare "My Love"

di Vania Terrieri
in collaborazione con Giovanna e Ilaria


011"C'ERA UNA VOLTA UN VECCHIO GIOCATTOLAIO CHE AVEVA TANTE BAMBOLE, OGNUNA DIVERSA DALL'ALTRA. MA ALLA FINE NE AVEVA COSI' TANTE CHE DECISE DI MANDARLE IN GIRO PER IL MONDO ALLA RICERCA DELLA LORO MAMMA."

Questa che sembra una vecchia favola non è altro che l'inizio di una pubblicità che alla fine degli anni '80 fece sognare tantissime bambine in tutto il mondo (io a quell'epoca ero una ragazzina ma le sognavo lo stesso ). Le bambole di cui sto parlando sono le My Love, distribuite dalla Mattel esattamente negli anni 1987 e '88 e ritirate dal mercato quasi subito nonostante le numerosissime richieste. Non si seppe mai la motivazione!
Sono bambole con corpo imbottito e viso rigido in vinile, il tutto rivestito da morbido vellutino.

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Venerdì 14 Dicembre 2012
Le affascinanti Pedlar Dolls

di Bettina Zarino

Pedlar-dolls-01Verso la fine del Settecento e fino al 1860, nei salotti alla moda inglesi, pochi oggetti esposti potevano competere con le affascinanti Pedlar dolls. Le Pedlar (dall'inglese "venditore ambulante") dolls (foto 1 e 1a) non erano altro che delle bambole, generalmente di piccole dimensioni, raffiguranti le venditrici o i venditori ambulanti dell’epoca, e non destinate al gioco delle bambine. Venivano collocate in genere in posizione privilegiata, come la mensola del camino, per lo più sotto una campana di vetro per essere protette dalla polvere.

 

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Giovedì 22 Novembre 2012
Elsa Schiaparelli: un tocco di classe nelle bambole

di Bettina Zarino

Schiaparelli-dolls-11Nell’Ottobre del 2011 andai a visitare la Reggia di Venaria dove, al suo interno, si svolgeva, per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, una interessante e bellissima mostra dal titolo “L’Italia si specchia. 150 anni di eleganza”. Visitandola, con grande stupore, vidi esposto un abito da passeggio del 1937 di Elsa Schiaparelli, stilista degli anni Trenta che lavorò soprattutto a Londra, Parigi e New York, contemporanea e antagonista di Coco Chanel nel mondo della moda francese. Certamente due stili diversi, i loro: rigoroso e semplice quello di Coco Chanel, ricco e fantasioso quello di Elsa Schiaparelli, come opposte erano le loro origini, povera la prima, aristocratica la seconda, ma entrambe avevano in mente una donna libera e indipendente.

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Venerdì 16 Novembre 2012
AFFASCINANTI AUTOMI

di Bettina Zarino

Automa-a-manovella Molto spesso capitano nelle aste interessanti automi, bambole particolari che eseguono determinati movimenti a tempo di musica, assai diffusi nell'Ottocento per divertire le corti di tutta Europa. Sono oggetti di una perfezione e precisione estrema e di una squisita eleganza e raffinatezza, pezzi unici, perché quasi sempre venivano eseguiti artigianalmente in un solo esemplare e nell'eventualità che ne esistessero altri, non potevano comunque, essere identici, per ovvie ragioni.  
Nelle aste raggiungono spesso cifre incredibili, specie se sono ancora funzionanti, proprio per la loro unicità e il complesso meccanismo che li fa muovere, poiché molti, sono in grado di eseguire diversi movimenti simultaneamente. Non si possono considerare dei giocattoli e nemmeno delle bambole, anche se molto spesso un collezionista di quest'ultime aspira ad averne uno nella propria collezione.

 

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Lunedì 12 Novembre 2012
LA BAMBOLA GUACCI

di Bruna Arcaini

Arcaini-Bambola-Guacci-3Luigi Guacci, figlio di Gaetano e Vincenza Perulli, nacque a Lecce l’8 gennaio 1871.
Dopo aver frequentato la scuola di disegno di Lecce, si trasferì a Roma avendo vinto una borsa di studio che gli permise di iscriversi alla scuola di Belle Arti.  Inizialmente fu uno scultore marmoreo, cominciò ad interessarsi alla cartapesta solo dopo dieci anni di permanenza a Roma.
Tornato a Lecce fondò con un amico uno stabilimento per la lavorazione del marmo e della cartapesta, denominato "Istituto di arti plastiche" assumendo circa 80 discepoli delle migliori botteghe di cartapesta di Lecce.
Qui cominciò, oltre alla creazione di statue, la produzione di bambole in cartapesta infrangibili che vennero riconosciute come "opere d’arte" insignite della medaglia d’oro nel 1927 all’esposizione di Venezia, aggiudicandosi anche il 1° premio al 1° concorso del giocattolo alla fiera di Milano nel 1929.

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