BLOG ESPERTO - Esperto OOAK
Martedì 18 Dicembre 2012
ESPERTO N 1

di Anna Maria Castagnetti

 

proporzioni 

Carissime lettrici, la rubrica iniziata nella nostra bella rivista "BAMBOLE" continua ora nel blog, inutile dirvi che potete contattarmi senza impegno scrivendo alla redazione ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ).

 

 

 

DOMANDA n.1: Salve Anna Maria, vorrei approfittare della tua disponibilità per avere ulteriori informazioni sul modo d’eliminare le tracce della lavorazione, prima e dopo la cottura, perché proprio non vanno via. Inoltre alcune volte, nella pasta cotta, emergono delle macchie. Ho letto, al riguardo, le istruzioni del tuo secondo libro, ma proprio non ci riesco. Sonia


RISPOSTA n.1: Ben incontrata Sonia, dovrei vedere i tuoi lavori per essere più precisa nella risposta, soprattutto perché non hai specificato di che tipo sono le tracce della lavorazione e se le macchie sono chiare o scure. La prima cosa che ti raccomando è di lavorare sempre con mano leggera; la pasta va accarezzata e coccolata.  Prima della cottura ti posso consigliare di usare il cutter per sfilare le parti con collinette troppo pronunciate, di massaggiare la pasta, ungendoti le mani e, alla fine, usare dei rullini tipo quelli della foto. Una volta cotto il pezzo, usa il cutter per livellare la “cellulite” e dopo passa la carta vetrata. A fine lavoro, l’acetone toglie ogni traccia e rigatura; ho provato ad usarlo su pasta trattata con carta vetrata 150P e i segni sono andati via.

Le macchie scure possono essere dovute allo sporco oppure ai segni dei ferri di sostegno che traspaiono sulla superficie. In entrambi i casi, la soluzione migliore è aggiungervi sopra nuova pasta, oppure dipingere con il bianco e poi con il color carne adeguato. Ti raccomando però, di togliere con l’acetone il colore da tutto il pezzo macchiato, restaurare, se necessario, e di nuovo dipingere; altrimenti aggiungi una macchia ad un’altra. Se il tuo problema è dovuto alle macchie chiare, si tratta delle bolle d’aria. Prima della cottura devi bucarle, appiattirle e poi levigare la zona; dopo la cottura devi grattarle, ricoprirle con nuova pasta e ricuocere. Quando persistono, significa che sono bolle molto profonde e allora non ti resta che andare a stanarle, usando il bisturi e scavando a fondo, finché non ne trovi l’origine; non basta scalfire la parte superficiale. A questo punto trovata la sacca d’aria, riempi la fossa con nuova pasta, ricostruisci la superficie e cuoci di nuovo. Guai simili accadono quando si sovrappongono strati di pasta fresca, senza farli ben aderire alla superficie sottostante, magari già cotta; altre volte dipendono da impasti troppo duri. Occorre pazienza e.. coraggio. Come rimedio estremo per mascherare le imperfezioni, crea pieghe della pelle, nei o lentiggini. Vedrai, comunque, che con l’esperienza gli inconvenienti di cui hai scritto andranno diminuendo e nel frattempo cerca di considerali come una sfida alla tua abilità e pazienza.  Ciao e fammi sapere.

Anna Maria

(FOTO: - corso avanzato- pag 51 foto 9 e 10)

 9 10

 

DOMANDA n.2: Anna Maria, aiutami!! Ho provato a modellare il viso di una bambola, cercando di farla assomigliare alla foto di una bambina, ma il risultato è stato penoso. Come devo fare? Fausta B.
RISPOSTA n.2: Eccomi a te, cara Fausta. Mi hai chiesto di non pubblicare la foto della bambola cui ti riferisci e me ne dispiace, perché non era così male anche se, in effetti, non assomiglia neppure vagamente alla foto della bambina. Scusa la mia franchezza, ma per aiutare chi chiede aiuto, devo essere sincera, altrimenti dicendo sempre che tutto va bene, di che aiuto potrei essere? Torniamo dunque alle somiglianze; per lavorare bene e vedere tutti i piani, come ho avuto modo di dire in altri miei scritti, devi procurarti le foto del soggetto, visto di fronte, di tre quarti e di profilo. Per una somiglianza perfetta, sarebbe auspicabile avere ulteriori foto con prospettiva dall’alto e dal basso; attenzione, dello stesso viso, perché ognuno di noi ha proporzioni e piani facciali unici. Stampa una fotocopia in bianco e nero della posizione frontale, con la stessa misura del viso da realizzare; su questa, traccia le mediane (verticale ed orizzontale) che nel disegno sono in rosso. Prendi dal viso un termine di paragone (di solito io uso l’occhio, come nel disegno) e marca quante volte quest’unità di misura sta nella larghezza e lunghezza dell’ovale. Il disegno dell’esempio è il ritratto di una bambina reale; nel suo viso, pressoché perfetto, la misura dell’occhio sta esattamente 5 volte nella larghezza e 3,5 volte nella distanza fra la linea orizzontale che attraversa gli occhi e il mento, perché ha la bocca aperta, altrimenti sarebbero circa tre volte. Gli estremi del nasino e della bocca arrivano rispettivamente agli angoli interni degli occhi e alla circonferenza dell’iride, secondo i canoni classici. Non è però detto che il viso della bambina da te scelta, abbia queste misure Inoltre devi tener conto delle forme e volumi personali delle varie parti.

.Proporzioni del viso

proporzioni

Le misure che riscontri, ti serviranno per stabilire quanto grandi e distanziate dovranno essere gli elementi del viso e rispettare così la fisionomia generale del soggetto che hai scelto. La fotocopia in bianco e nero, evidenziando i chiari per le zone sporgenti e gli scuri per quelle arretrate, ti aiuterà a rispettare i piani del volto. Ricalca, dalle fotocopie su carta trasparente, i lineamenti, così potrai sovrapporre questi disegni alla tua scultura, per controllarla, man mano che il lavoro procede. Mi raccomando, prendi tutte le misure e buon lavoro.

Anna M.

 

DOMANDA n. 3: Cara omonima, ho seguito fin dall’inizio, con interesse la rubrica dell’Esperto Risponde e le tue istruzioni mi sono sempre utili. Ho acquistato stecche, mirette e bulini, mentre ho costruito tanto altro artigianalmente, come consigli di fare, ma ora avrei alcune richieste da rivolgerti riguardo agli strumenti di lavorazione. Quale differenza c’è tra la sfoglia tirata a mano e quella a macchina? Hai qualche altro strumento da suggerirmi per ottenere superfici levigate e per la modellazione in generale? Con simpatia Anna Maria
RISPOSTA n. 3: Ciao Anna Maria, grazie per l’apprezzamento; tutto quello che insegno è frutto d’anni e anni d’esperienza e vista la mia “giovane” età, ho accumulato un bel bagaglio in tanti campi diversi. Passo a rispondere, cominciando da uno strumento molto utile: la macchina della pasta. Quando la pasta scorre fra i rulli, sentirai delle piccole esplosioni dovute all’aria che fuoriesce. Bisogna passare e ripassare la sfoglia molte volte, doppiandola, fino ad avere bordi ben definiti. I vari passaggi, dunque, servono a togliere l’aria all’interno della sfoglia, oltre a renderla liscia e omogenea, più di quella tirata a mano. Vedrai poi che la superficie ottenuta è meno appiccicosa, perché la pasta si compatta ad ogni passaggio.
Quando modello panneggi vari, questa caratteristica è molto utile, perché questi non s’incollavano al corpo e simulano meglio le pieghe dei tessuti, come vedi in queste due mie vecchie creazioni di una “Donna con manto” e “Frank in jeans”.

 

donnaingrigio jeans

Prima di mettere la sfoglia su altra pasta o su riempimenti vari, assicurati che le superfici di questi ultimi, non abbiano collinette ed avvallamenti. Con questo tipo di lavorazione, però, si corre il pericolo di sporcare la pasta; mantieni, quindi, i rulli sempre puliti. Per eliminare le tracce dei lavori precedenti, pulisci la macchina usando solo il borotalco o in extremis l’alcol, ma mai l’acqua. Ogni volta che inizi un lavoro fai passare ripetutamente della vecchia pasta, soprattutto nei lati estremi dei cilindri, dove s’insinua lo sporco. Un altro strumento che serve ad appiattire, è senz’altro il rullino, più economico e di maggior utilizzo. rullini

Nella foto ne vedi alcuni, fra cui uno in legno che ho realizzato con la parte metallica di quelli in gomma rossa per la stampa, adattandola alla dimensione del nuovo cilindro più corto, ricavato dal manico di una scopa. Un altro strumento che trovo molto utile è Three-in-one-tool, ideato da Jack Johnston; lo trovi nel suo sito dove c’è un video che ne illustra l’utilizzo. Sempre con la speranza di essere stata esauriente, ti saluto, ma se hai ancora qualche dubbio, non esitare a contattarmi, Anna Maria.

 

 

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